Una delle maggiori problematiche che si incontrano nelle donne di età superiore ai 38 anni, è un’ anomala risposta alla stimolazione ormonale, soprattutto in termini di scarsa crescita follicolare e/o scarso recupero di oociti di buona qualità. Ciò rappresenta tutt’ora una sfida per lo specialista, in quanto l’obiettivo è quello di individuare la terapia più efficace per questa categoria di pazienti.

Senza alcun dubbio, una delle possibili strategie in questi casi è il ciclo spontaneo. Esso, viene generalmente riservato alle donne che presentano controindicazioni alla stimolazione ovarica con le gonadotropine o per le cosiddette Poor Responder, vale a dire coloro che non rispondono adeguatamente ai farmaci utilizzati per la stimolazione ovarica. Con questa tecnica, che non richiede somministrazioni di farmaci, l’intervento avviene sul singolo ovocita che viene prelevato dal follicolo non appena raggiunge, naturalmente e autonomamente, i 18mm. Successivamente viene trattato come in tutti gli altri cicli di fecondazione assistita, e tramite tecnica ICSI, viene fecondato con uno spermatozoo del partner. Per quanto riguarda la stimolazione standard, vengono somministrate sostanze medicinali dette gonadotropine (ormone follicolo-stimolante FSH / ormone luteinizzante LH) che inducono le ovaie a produrre un numero maggiore di ovuli maturi, pronti per essere fecondati. Il trattamento richiede l’utilizzazione di farmaci mirati a ottenere una crescita follicolare multipla e aumenta le probabilità di concepimento durante ciascun ciclo. Nelle pazienti di età avanzata di solito si preferisce evitare o ridurre al minimo la soppressione ovarica con i farmaci agonisti/antagonisti del GnRH. Nel trattamento delle pazienti over 40 o poor responder che ruolo ha il Ciclo Spontaneo o la Mild Stimulation piuttosto che la stimolazione ovarica standard?

Esiste la possibiltà di provare la stimolazione standard due volte nello stesso ciclo. Il razionale è quello di prelevare i follicoli di ondate diverse in donne con bassa riserva ovarica. Con la seconda stimolazione, che si effettua con gli stessi farmaci e gli stessi dosaggi nella seconda fase del ciclo ovarico, cinque giorni dopo il prelievo degli ovociti della prima, mediamente è possibile prelevare lo stesso numero di ovociti della prima fase, aumentando anche le possibilità di trovarne di buona qualità.

In queste pazienti, quando e perchè scegliere una strategia rispetto alle altre? Qual’è il Gold Standard?